Ciao legionari!

Oggi voglio discutere insieme a voi di un argomento che spesso diamo per scontato. Quando pensiamo ai videogiochi ci concentriamo sui momenti di vittoria e successo, tuttavia il fallimento è una parte fondamentale di molti giochi, dalle sconfitte nei combattimenti ai puzzle non risolti. In alcuni casi, il fallimento è visto come un blocco frustrante, mentre in altri, è un elemento che arricchisce l’esperienza complessiva.

Mi piacerebbe discutere insieme a voi di come i giochi utilizzino il fallimento come meccanica e di come questo influenzi l’esperienza del giocatore. Ecco alcune riflessioni:

Frustrazione o motivazione?
In molti giochi (come Dark Souls o i roguelike), il fallimento è una parte centrale del gameplay. Come vi sentite di fronte a una sconfitta ricorrente? Vi stimola a migliorare o vi allontana dal gioco? Pensate che i giochi più impegnativi portino a una maggiore gratificazione?

Approccio narrativo al fallimento
In alcuni giochi (come Detroit: Become Human o Until Dawn), le scelte sbagliate o i fallimenti hanno ripercussioni sulla trama, portando a risultati differenti. Quanto vi piace questo tipo di approccio, dove la sconfitta può condurre a nuovi percorsi narrativi? Pensate che dia più profondità al gioco?

L’importanza del “fail state”
Alcuni giochi moderni, come Celeste, integrano il fallimento come un elemento del percorso di apprendimento, rendendolo parte essenziale della crescita del personaggio e del giocatore. Preferite un gioco che punisce duramente i fallimenti o uno che li usa come lezioni per progredire?

Fallimento e accessibilità
Il concetto di fallimento è legato anche all’accessibilità nei videogiochi. Quanto pensate che la difficoltà e il fallimento possano limitare l’accessibilità per alcuni giocatori? Esistono giochi che gestiscono meglio di altri questo aspetto?

Design e equilibrio
Come i game designer bilanciano il fallimento con la progressione? Quali giochi, secondo voi, hanno trovato un equilibrio perfetto tra sfida e gratificazione? E quali invece risultano troppo punitivi o troppo indulgenti?

Per concludere, quale tipo di fallimento trovate più efficace in un videogioco? Preferite giochi che vi sfidano continuamente e vi costringono a imparare dai vostri errori, o quelli che rendono l’esperienza più fluida e permissiva? Condividete i vostri esempi preferiti e le esperienze personali!

Personalmente preferisco i videogiochi che si adattano alla difficoltà che hai voglia di sostenere in base al momento in cui giochi, quei giochi nei quali puoi svolgere varie attività che vanno dal rilassante al molto impegnativo, così da poter scegliere.

Di indole essendo un tipo competitivo mi attirano le sfide e dunque i giochi molto complicati, che richiedono ore e ore di prove per superare anche un solo ostacolo, però adesso essendo adulto non ho più tutto questo tempo e quindi li lascio stare a priori! Ricordo quando i primi videogiochi non avevano neppure un selettore di difficoltà ma erano tutti semplicemente difficilissimi! Allora, voi cosa ne pensate?
"Quit now and cake will be served immediately."
(GLaDOS - Test Chambers 09-11)